L’ Associazione Pellegrinaggi S. Brigida è fondata e gestita dalla nostra famiglia.
Noi siamo Pino e Katia sposati dal 2003 ai quali il Signore oltre a donare 5 meravigliosi figli ci ha fatto la grazia di farci conoscere il suo amore potente!
Questo amore ha talmente cambiato la nostra vita che abbiamo deciso di lasciare il nostro lavoro per dedicarci completamente alla missione di far conoscere Gesù attraverso l’amore di Sua madre Maria, diventando catechisti per la chiesa e organizzatori di pellegrinaggi, in collaborazione con dei professionisti del settore,organizziamo mensilmente pellegrinaggi nei principali luoghi di culto, i quali, grazie alla testimonianza dei tanti Santi che ci hanno preceduto e all’Amore con la A maiuscula della Madonna,che, come in passato, ancora oggi ci dona il suo materno conforto, anche chi si è allontanato da Dio o desidera ricaricare la propria fede può trovare un momento di forte spiritualità.
Vuoi sapere perché l’Associazione si chiama S. Brigida? Te lo spieghiamo in pellegrinaggio … !!!
Salmo 121
Camminiamo, custoditi da Dio
Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l’aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e terra.
Non lascerà vacillare il tuo piede, non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenterà, non prenderà sonno, il custode d’Israele.
Il Signore è il tuo custode,
il Signore è come ombra che ti copre, e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole, né la luna di notte.
Il Signore ti proteggerà da ogni male, egli proteggerà la tua vita.
Il Signore veglierà su di te, quando esci e quando entri,
da ora e per sempre.
DIO CI AMA COME UN PADRE MISERICORDIOSO E CI ASPETTA SEMPRE PER TORNARE A LUI
Luca 15:11-24
“[Il Signore Gesù] Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane di loro disse al padre: “Padre, dammi la parte dei beni che mi spetta”. E il padre divise fra loro i beni. Pochi giorni dopo il figlio più giovane, raccolta ogni cosa, se ne andò in un paese lontano e là dissipò le sue sostanze vivendo dissolutamente. Ma quando ebbe speso tutto, in quel paese sopraggiunse una grave carestia ed egli cominciò ad essere nel bisogno. Allora andò a mettersi con uno degli abitanti di quel paese, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Ed egli desiderava riempire il ventre con le carrube che i porci mangiavano, ma nessuno gliene dava. Allora, rientrato in sé, disse: “Quanti lavoratori salariati di mio padre hanno pane in abbondanza, io invece muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre, e gli dirò: Padre, ho peccato contro il cielo e davanti a te, non sono più degno di essere chiamato tuo figlio; trattami come uno dei tuoi lavoratori salariati.” Egli dunque si levò e andò da suo padre. Ma mentre era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione; corse, gli si gettò al collo e lo baciò. E il figlio gli disse: “Padre, ho peccato contro il cielo e davanti a te e non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai suoi servi: “Portate qui la veste più bella e rivestitelo, mettetegli un anello al dito e dei sandali ai piedi. Portate fuori il vitello ingrassato e ammazzatelo; mangiamo e rallegriamoci, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E si misero a fare grande festa.”